ODONTOIATRIA PEDIATRICA

Dott.ssa Michela Barbati

​L’IGIENE ORALE NEL BAMBINO

L’igiene orale dovrebbe iniziare quando i denti non hanno ancora effettuato la loro comparsa in arcata. È opportuno passare sulla superficie delle gengive una garza umida dopo i pasti in particolare quando inizia lo svezzamento.

L’utilizzo dello spazzolino è consigliato verso i 10 mesi senza dentifricio in quanto il bambino lo ingerirebbe; lo spazzolamento è demandato ai genitori. Il piccolo può prendere confidenza con lo spazzolino imitando i genitori. Risulta educativo il fatto di recarsi in bagno insieme per il “rito del lavarsi i denti”; l’emulazione aiuta a creare la routine e i giusti movimenti. È altresì consigliabile non aspettare il momento prima di dormire quando il bambino è ormai stanco.

Dopo il compimento dell’anno è possibile utilizzare un piccolo quantitativo di dentifricio appurando che il bambino non lo ingeriscaFino ai sei anni il dentifricio scelto deve contenere 1000 ppm di fluoro, oltre i sei anni 1400 ppm. Dai 3 anni il bambino dovrebbe essere in grado di lavarsi adeguatamente i denti dopo i pasti principali e obbligatoriamente dopo la colazione e dopo la cena; a 5-6 anni tre volte al giorno e la durata dello spazzolamento deve essere continuativa per almeno 2 minuti.

Ausili utili per un corretto spazzolamento sono una clessidra e uno specchio in cui il bambino possa vedersi e controllare la zona che sta pulendo.

Per motivi puramente educativi la dott.ssa Michela Barbati consiglia l’utilizzo dello spazzolino manuale, con la testina della dimensione adeguata alla dimensione della bocca del bimbo. Lo spazzolino elettrico non è indicato al di sotto dei 3 anni d’età, oltre non ha controindicazioni se non quella di non abituare il bambino alla manualità di spazzolamento. E’ invece consigliato lo spazzolino elettrico in caso di disabilità o scarsa propensione all’igiene (pigrizia).

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LE PATOLOGIE DEI DENTINI DA LATTE

I denti da latte sono costituiti esattamente dagli stessi tessuti dei denti definitivi e quindi si possono cariare e provocare sintomatologia dolorosa.

A causa della loro conformazione anatomica con una camera pulpare molto ampia, la patologia cariosa riesce a raggiungere il nervo più velocemente rispetto che nei denti definitivi causando rapidamente la pulpite o gli ascessi.

È di fondamentale importanza dunque occuparsi scrupolosamente dell’igiene orale sin dai primi mesi di vita. Buone norme comportamentali da parte dei famigliari possono tutelare la salute orale del bambino; è consigliato evitare per esempio di utilizzare le stesse posate, di succhiare il ciuccio o la tettarella del biberon in quanto le goccioline di saliva possono veicolare batteri cariogeni o patogeni delle mucose. Assolutamente vietato intingere le tettarelle in miele o zucchero fin dalla nascita.

Mantenere i denti decidui integri assicura una corretta funzione masticatoria e permette di conservare i corretti spazi e la funzione guida nell’eruzione dei permanenti.

 

Le procedure terapeutiche dei denti decidui sono simili a quelle dei permanenti ed il loro obiettivo è quello di ripristinare l’anatomia, eliminando i sintomi associati fino alla fisiologica permuta.

Le cure sono strettamente legate al grado di collaborazione offerto dal piccolo paziente e dall’empatia con il team operativo. La prognosi è strettamente legata alla collaborazione e allo stato iniziale dell’elemento trattato. In oltre le caratteristiche anatomiche dei decidui e il loro incipiente riassorbimento radicolare comportano talvolta la necessità di re intervenire, non tanto poiché curato in modo incongruo ma spesso per motivi di insufficiente igiene orale, dalla masticazione di caramelle gommose, chewing gum o traumi subiti nel gioco.

Altrettanto importante è tutelare il corretto sviluppo scheletrico del massiccio facciale evitando di prolungare oltre termine l’utilizzo del ciuccio o la suzione del dito.

Si consiglia di iniziare a ridurre la suzione a partire dai 18 mesi per arrivare all’abbandono totale del ciuccio ai 2 anni d’età. La suzione prolungata può causareaccentuare nei soggetti predisposti una contrazione delle ossa palatine con conseguente deformazione delle arcate dentarie, provocando morsi crociatiesoinclinazione degli elementi del gruppo frontale, morso aperto anteriore che si dovranno necessariamente correggere ortodonticamente.

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TRAUMI DENTALI

I traumi dentali sono eventi frequenti, sia in bimbi che hanno appena cominciato a camminare, sia in quelli grandicelli e vivaci. E’ importante nel caso avvengano mantenere la calma ed avere particolari accorgimenti fino all’arrivo dal pedodontista. Un trauma che coinvolge denti e labbra può provocare un abbondante sanguinamento gengivale, ma anche della guancia e della lingua se tagliate dai denti nell’impatto. La conseguenza è un grande spavento per il bambino e per il genitore, o per chi è coinvolto nel primo soccorso.

Attenzione anche ai bambini che presentano i denti dell’arcata superiore sporgenti, a causa della suzione del dito o del ciuccio, perché sono più soggetti a traumi degli incisivi superiori.

Nel caso vi capitasse la male augurata situazione per prima cosa tranquillizzate il bambino, pulitelo tamponando con garze sterili o fazzoletti puliti e posizionate del ghiaccio esternamente per ridurre l’infiammazione. Recatevi quindi dall’odontoiatra o al pronto soccorso.

I traumi che si possono riscontare sono di diversa entità e gravità. Potrebbe verificarsi una lussazione, con mobilità dell’elemento, una contusione che può portare alla perdita di vitalità del dente e discromia dello stesso, una frattura che in caso di dente permanente può essere ricostruito. E’ importante recuperare il frammento e conservarlo in soluzione fisiologica poiché può essere utilizzato per la ricostruzione. Se la frattura coinvolge la polpa il dente dovrà essere devitalizzato.

L’evento traumatico che più genera panico è l’avulsione completa dell’elemento. L’osso alveolare dei bambini è infatti dotato di elevata elasticità per cui scongiura il pericolo di frattura ma espelle in toto il dente. In caso di denti da latte non è possibile alcun tipo di ripristino e si dovrà attendere l’eruzione del definitivo. Va valutata la necessità di terapia antibiotica e analgesica, consigliata dieta fresca e morbida e controlli ravvicinati anche con l’ausilio di radiografie per escludere eventuali lesioni della gemma del definitivo.

In caso l’avulsione traumatica sia a carico di un elemento già definitivo è molto importante recuperare immediatamente l’elemento e conservarlo in soluzione fisiologica o latte, toccandolo il meno possibile. Va portato il prima possibile dal dentista che tenterà il reimpianto dell’elemento espulso. L’esito di tale pratica sarà migliore quanto prima avvenga il reimpianto e dipende dallo stato in cui si ritrova l’elemento e dalla collaborazione del bambino durante l’intervento e nei mesi a seguire.